venerdì 12 dicembre 2014

Scelta vegan ed ecologia

Scelta vegan ed ecologia

Tutto ciò che riguarda il regno animale è collegato con il regno vegetale....e questo è noto !
Noi esseri umani siamo l'unico animale che non vive in armonia con il regno vegetale e il nostro impatto ecologico sulla natura è disastroso.
Guardando tutto ciò da una prospettiva vegan, vediamo come scegliere di ridurre la produzione di carne può migliorare sensibilmente l'attuale situazione. Dico ridurre e non eliminare , perchè è utopistico immaginare un mondo totalmente vegan !
A parer mio , essere vegan è una risposta estrema all' altrettanto estremo sfruttamento animale. 
Secondo il report "Peak Meat Production Strains Land and Water Resources",pubblicato da poco dal Worldwatch Institute, nel 2013 l' Asia ha prodotto 131,5 milioni di tonnellate di carne, che rappresentano quasi il 43 per cento della produzione mondiale. L'Europa è seconda (58,5 milioni di tonnellate), seguita dal Nord America (47,2 milioni di tonnellate) e Sud America (39,9 milioni di tonnellate). La Cina da sola ha rappresentato quasi la metà della produzione globale di carne suina nel 2013.

Per allevare tanti animali c'è bisogno di tanto spazio e il 70 per cento dei terreni agricoli del pianeta è utilizzato per il pascolo degli animali. Un altro 10 per cento viene utilizzato per coltivare cereali per nutrire il bestiame (per carne e latticini).
La costante crescita della produzione globale di carne stia arrivando a un costo ambientale devastante. I metodi industriali nel settore zootecnico abbattono ettari e ettari di foreste per espandere i pascoli e utilizzano enormi quantità di acqua. Il danno , quindi che si procura non è solo agli animali da allevamento intensivo, ma anche a tutte le altre specie che perdono il loro habitat in seguito alla deforestazione.
La cosa incredibile è che , ormai è risaputo che mangiare una quantità eccessiva di carne provoca varie malattie , tra cui il cancro, ma come se non bastasse distruggiamo anche l'ecosistema incentivando i cambiamenti climatici e i recenti disastri ambientali !

Gli scienziati del Worldwatch Institute, e non solo gli ambientalisti e gli animalisti , sostengono che è necessario subito invertire la rotta !!!


mercoledì 10 dicembre 2014

Curry vegetariano con zucca e ceci

Curry vegetariano con zucca e ceci





Ingredienti


800 g di zucca pulita
1 cucchiaino di paprika piccante
1 cipolla rossa
250 ml di brodo vegetale
1 cucchiaino di curcuma
400 g di ceci cotti
1 cucchiaino di curry
2 spicchi d'aglio
320 g di riso basmati
4 cucchiai d'olio
1 cucchiaino di Garam masala
2 cucchiaini di concentrato di pomodoro
sale q.b.


Preparazione

 Mettete in ammollo i ceci e lasciateli almeno 24 per eliminare le tossine , oltre a reidratarsi; fateli cuocere in pentola a pressione fino a che siano ben teneri (in alternativa si possono usare quelli al naturale già cotti).
Eliminate dalla zucca la buccia e i semi interni; pesatene 800 gr e tagliate in dadolata molto piccola, deve risultare della stessa dimensione circa dei ceci così da avere lo stesso tempo di cottura.
Tritate finemente la cipolla e fatela imbiondire in una padella antiaderente insieme all’aglio per un paio di minuti; aggiungete le spezie e fatele tostare ancora un paio di minuti dopodichè aggiungete la zucca e fatela rosolare per circa 5 minuti. Aggiungete i ceci già cotti e il concentrato di pomodoro insieme all’acqua o brodo vegetale; abbassate la fiamma al minimo e mescolate con un cucchiaio di legno. Coprite con un coperchio e fate cuocere fino a che la zucca sia molto morbida ma non sfatta, circa 15 minuti; se necessario aggiungete ancora poca acqua calda (o brodo vegetale) così da non asciugare il sughetto che deve restare cremoso. Nel frattempo fate bollire il riso basmati in abbondante acqua bollente e salata; scolatelo al dente. Servite il curry vegetariano accompagnato dal riso basmati.

Pasta con cavolo verde, porri e curcuma

Pasta con cavolo verde, porri e curcuma





Ingredienti per 4 persone

1 cavolo verde
1 porro
Un cucchiaino o due di 
curcuma
Sale, olio e pepe
Pasta (quantità e tipologia a vostra scelta )

Preparazione

Lavate bene il porro e sminuzzatelo in una padella con un goccio d’olio, lasciate rosolare leggermente e poi unite a piccoli pezzetti il cavolo verde e un po’ d’acqua per fare in modo che si possa cuocere a sufficienza senza attaccarsi (ci vogliono circa 20 minuti ma il tempo di cottura dipenderà molto da quanto avete tagliato piccoli i pezzetti di cavolo). Solo dopo aver spento aggiungete la curcuma (evitando di cuocerla infatti si mantengono meglio le proprietà) e un pizzico di pepe per far in modo che questa meravigliosa spezia sia più facilmente assimilabile dall'organismo! A parte cuocete la pasta, scolatela al dente e ripassatela brevemente in padella con il cavolo. Impiattate e servite.



Patate alla curcuma

PATATE ALLA CURCUMA






Ingredienti

patate 250 grammi, 
1 cipolla piccola, 
curcuma mezzo cucchiaino o più ( a seconda dei vostri gusti), 
olio extra vergine, 
pepe nero e peperoncino qb.

Preparazione

Potete decidere se lessare in anticipo le patate o farle cuocere direttamente in padella. Pelate la cipolla e tagliatela a pezzetti piccoli, fate un soffritto leggero utilizzando l’olio extravergine. Una volta dorata aggiungete le patate a pezzetti, acqua a coprire e lasciate cuocere per circa 20 minuti, se necessario aggiungendo altra acqua. Una volta che le patate sono pronte, fatele rosolare un po’ e infine aggiungete pepe, peperoncino e curcuma!

Risotto alla curcuma

RISOTTO ALLA CURCUMA





Ingredienti per 4 persone

1 porro (o 1 cipolla),
 320 grammi di riso,
 circa 1 litro - 1 litro e mezzo di brodo vegetale,
 panna vegetale, 
2 cucchiaini di curcuma,
 olio e pepe qb.

Preparazione

Dopo aver soffritto in una casseruola il porro o la cipolla con l’olio, versateci dentro il riso e lasciatelo rosolare per qualche minuto. A parte avrete preparato il brodo vegetale che piano piano verserete nella casseruola per fare in modo che il riso si cuocia, girandolo ogni tanto. Se avete scelto l’integrale, considerate che ci vuole circa 1 ora, abbondate quindi con il brodo, se volete evitare di doverlo girare troppo spesso per paura che si attacchi. Una volta cotto il riso e asciugato quasi tutto il brodo, aggiungete la panna a vostro piacimento e infine spolverate con la curcuma e il pepe.


La curcuma ( Turmeric )

La curcuma





La curcuma è uno dei rimedi base dell'ayurveda.
L'ayurveda accompagna molto spesso l'assunzione della curcuma con il pepe perchè il pepe permette un'assimilazione più veloce. Si addiziona la curcuma con un 20% di pepe e l'assimilazione diventa molto più veloce. La curcuma fa parte della famiglia dello zafferano ed è una pianta caratterizzata da lunghe foglie di forma ovale che accolgono dei particolari fiori raccolti in spighe, da questi si estraggono i rizomi che prima di essere utilizzati vengono fatti bollire ed essiccare e poi schiacciati con dei particolari attrezzi che danno vita a questa "polvere magica". La curcuma viene definita polvere magica perchè, le proprietà di questa pianta sono tantissime.
La curcuma è uno dei rimedi naturali più potenti in circolazione contro i dolori articolari e l'influenza, è un antinfiammatorio potentissimo anche per i problemi alla cervicale e per l'artrosi.
Una delle proprietà più sorprendenti della curcuma è l'effetto antitumorale. Questa preziosa pianta, infatti, contrasta l'insorgere della leucemia e di ben otto tipi di tumore che colpiscono colon, prostata, bocca, polmoni, fegato, pelle, reni e mammelle. La validità di questa teoria che viene tramandata da secoli dalla tradizione popolare è confermata da nuove teorie mediche e da un dato reale: in India e più in generale in Asia (il continente dove si consuma più curcuma in assoluto), l'incidenza dei tumori è molto più bassa rispetto al resto del mondo.
La curcuma ha inoltre delle eccezionali qualità antiossidanti, perché in grado di trasformare i radicali liberi in sostanze innocue per il nostro organismo. Di conseguenza, è in grado di rallentare l'invecchiamento cellulare.
Oltre a combattere l'invecchiamento e l'insorgere di tumori, la curcuma ha notevoli proprietà cicatrizzanti, l'applicazione dei rizomi di curcuma su ferite, scottature, punture d'insetto e dermatiti dona sollievo immediato e velocizza il processo di guarigione.
Per quanto riguarda le più importanti proprietà farmacologiche, vanno sicuramente menzionate quelle che favoriscono la produzione della bile e il suo naturale deflusso nell'intestino. Il consumo di curcuma migliora il funzionamento di stomaco e intestino e per di più aiuta a combattere il colesterolo, poiché facilita lo smaltimento dei grassi in eccesso. Questa erba è inoltre un vero toccasana per tutte quelle persone che hanno problemi di digestione (dispepsia), ma anche di meteorismo e flatulenza.



Un modo per assume la curcuma è attraverso questa famosa bevanda : il Golden Milk.

 Questa bevanda, in realtà, è particolarmente indicata non solo per chi pratica ma anche per tutti coloro che hanno problemi alle articolazioni o alle giunture ed è ottima per la colonna vertebrale dato che lubrifica, aiuta a rompere i depositi di calcio, riduce eventuali infiammazioni e contribuisce a rimuovere le tossine.
Si tratta di una bevanda dal colore acceso e dal sapore delizioso, realizzata con pochi ma salutari ingredienti. Vediamo quali:
1)    ¼ di tazza di curcuma
2)    ½ tazza d’acqua
3)    1 tazza di latte (anche vegetale)
4)    1 cucchiaino di olio di mandorle
5)    Miele

La preparazione è molto semplice:
Bollite l’acqua insieme alla curcuma mescolando lentamente fino a che il composto non si asciuga e diviene un pochino più denso. Una volta pronta, la miscela può essere conservata in frigorifero e utilizzata per 40 giorni (tanto è il lasso di tempo consigliato da Yogi Bhajan per questo trattamento). Per ogni tazza di Latte d’oro che si vuole preparare è necessario mescolare ¼ di cucchiaino del composto realizzato con la curcuma in una tazza di latte aggiungendo poi un cucchiaino di olio di mandorle dolci (per uso alimentare!). Si riscalda a piacimento e infine si aggiunge il miele, in quantità variabile a seconda dei gusti. Frullandola , questa bevanda diventerà così bella spumeggiante e potrete poi spolverarla con un po’ di cannella.

martedì 9 dicembre 2014

Le bacche di Goji ( Goji berries )

Le bacche di Goji 




L'ultimo rimedio contro la vecchiaia sembrano essere le Bacche da Goji , in crescente popolarità in Occidente .

Le bacche di Goji son il frutto del Goji (Lycium barbarum L.)  un arbusto sempreverde che cresce verticalmente, anche fino ai 3 metri di altezza.
I suoi ambienti di crescita naturali sono il Tibet, la Cina del Nord, e la Mongolia. 


La bacca è caratteristica, di un colore rosso acceso e assomiglia ad una ciliegia rimpicciolita e allungata, con un gradevole gusto dolce.
 Le sue bacche sono diventate una vera e propria moda e promettono di estendere la loro fama in tutto il mondo! …certamente anche perchè questa fama è in parte supportata da interessanti dati scientifici.
Comunque, questo frutto “medicinale” è stato già utilizzato nel corso dei secoli dai medici nelle cliniche tradizionali dell’Himalaya, soprattutto seguendo i criteri della medicina tradizionale tibetana.
E in Tibet, come anche estesamente in Cina, le bacche sono tradizionalmente ritenute una fonte naturale di salute e giovinezza da tempi remoti.
Molte sono le proprietà benefiche del Goji :
il frutto incorpora un’ottima miscela antiossidante, ad ampio spettro.
  • costituisce un efficace aiuto per il buon funzionamento del sistema immunitario.
  • nel contesto di una dieta controllata, favorisce lo snellimento. 
  • ha proprietà protettive per la pelle.
  • svolge un’azione tonica e energizzante sull’organismo.
  • aiuta a migliorare la vista e a proteggerne la funzionalità.
  • con il suo contenuto di antiossidanti fornisce una protezione aggiuntiva al Dna prevenendone danni e lesioni.
  • con il suo contenuto naturale in zinco, sostiene la normale produzione di testosterone, che è collegato alla produzione di sperma e alla libido.
Tutti questi benefici derivano dai nutrienti presenti all’interno delle bacche. Le quali in particolare contengono:
  • 18 amminoacidi
  • 11 minerali fondamentali e 22 in tracce
  • 6 vitamine essenziali
  • 8 polisaccaridi e 6 monosaccaridi (alcuni dei quali sono specifici di questa bacca e non sono presenti altrove)
  • 5 acidi grassi, acido linoleico e acido linolenico
  • diversi fitosteroli
  • beta-carotene, insieme ad altri 4 carotenoidi
Le bacche di Goji sono molto interessanti come nuovo integratore naturale: forse mi ci sono affezionato in modo particolare, ma penso che si tratti di un dono della natura un pò speciale, soprattutto considerando le proprietà legate all’effetto di sostegno del sistema immunitario.
È anche un alimento molto gradevole. Inoltre, parlo anche per esperienza diretta: sono molto sazianti, spengono rapidamente la fame più di tutti gli altri alimenti che ho fin’ora provato a parità di volume .
Questo effetto è ricollegabile al basso indice glicemico del frutto  e forse ad altri elementi nutrizionali non ancora identificati.
Tuttavia, accanto ai potenziali benefici, esistono anche alcuni effetti collaterali collegati soprattutto al consumo eccessivo di queste bacche.
Se assunte con moderazione, non dovrebbero comportare effetti collaterali gravi, mentre, se se ne abusa, possono comparire conseguenze tendenzialmente negative.

Effetti collaterali delle bacche di Goji

  • Chi è allergico al polline dovrebbe evitare di mangiare queste bacche, o comunque dovrebbe consultare prima un medico. Gli effetti collaterali includono difficoltà respiratoria, nausea e vertigini.
  • Le bacche di Goji contengono un alcaloide chiamato atropina. Un eccesso di atropina può causare vomito, problemi visivi, secchezza delle fauci e confusione.
  • Molti effetti collaterali delle bacche di Goji o del loro succo derivano dall’interazione con alcuni farmaci. La corteccia della radice di Goji può interagire, ad esempio, con i farmaci contro la pressione alta, causando effetti collaterali anche molto gravi. Uno tra i più gravi è un calo anomalo della pressione. Allo stesso modo, nei soggetti che assumono farmaci per il diabete, la corteccia della radice di goji può ridurre il livello di zuccheri nel sangue, causando svenimenti e/o mancamenti. Oltre ai farmaci per la pressione alta e il diabete, queste bacche possono anche interagire con alcuni principi anticoagulanti, aumentando il rischio di sanguinamento. In questi casi occorre prendere delle precauzioni adeguate.
  • Le bacche di Goji hanno un alto contenuto di selenio, che è un oligoelemento essenziale per il corpo ma, in rari casi, dosi molto elevate di selenio possono portare a problemi nel feto nelle donne incinte, possono ridurre la fertilità femminile e possono creare problemi nervosi e gastrointestinali.








Dimagrire con una dieta vegan ( the vegan diet to lose weight )

Dimagrire solo perchè si mangia vegan ?



Si succede , ma dipende da come e cosa si mangia anche in questo caso, e dallo stile di vita che si ha. Una buona e costante attività fisica è sempre consigliabile e, il più delle volte , necessaria per mantenersi in forma e in buona salute.
Per perdere peso con tranquillità: non bisogna essere schiavi della bilancia, e dunque non pesatevi troppo spesso, e abbinate la dieta alimentare a una sana attività fisica quotidiana, che aiuti il corpo a un dimagrimento sano. Non si deve per forza andare in palestra: bastano 30 minuti di camminata veloce al giorno, inoltre è consigliabile evitare l’ascensore e preferire le scale, nonché andare a fare la spesa a piedi invece che in automobile.



La dieta vegana agevola un dimagrimento sano soprattutto a causa dell’alto apporto di fibre contenute negli alimenti chiave di questo regime alimentare. Quando si mangiano infatti cibi ricchi di fibre, si potrà avere un intestino pulito, libero da ogni tipo di tossina. I prodotti di origine animale non contengono fibre e pertanto finché continueranno a mangiare questi alimenti, gli onnivori avranno più difficoltà di un vegano nel perdere peso.
Bisogna assicurarsi di rispettare la piramide alimentare vegan poiché rappresenta un ottimo punto di partenza per comprendere i vari gruppi di alimenti necessari a seguire una dieta equilibrata. Ma questa piramide è stata creata per la popolazione vegan generale e va pertanto modificata per perdere peso: ad esempio, la quantità di cereali consigliata al giorno è di 6-11 porzioni, ma 11 porzioni sono davvero tante, quindi nel caso in cui si voglia dimagrire è assolutamente necessario optare per il numero minimo consigliato (6 porzioni).
Sperimentate con i cereali integrali, meno calorici di quelli classici e contenenti comunque tutte le sostanze nutritive di cui si ha bisogno. Sono carboidrati complessi sani che il nostro corpo sfrutta per produrre energia, ma alcuni (come il grano) sono più difficili da digerire. Sperimentate cercando quelli che riuscite a digerire meglio e più in fretta.
Sono da evitare gli zuccheri aggiunti, per favorire invece quelli naturali, contenuti ad esempio nella frutta. Sconsigliati pertanto i succhi di frutta, una fonte non necessaria di zuccheri e privi di fibra: si dovrebbe optare esclusivamente su frutta fresca o frullati fatti in casa. Ottima la verdura a foglia verde, come il cavolo, le cime di rapa, i broccoli e via dicendo, che forniscono al corpo nutrienti vitali tra cui il calcio, e aiutano molto nella perdita di peso.
Come per ogni dieta, anche in quella dimagrante vegana bisogna bere molta acqua, circa 8 o 12 bicchieri al giorno. Consigliata anche un po’ di frutta secca, come ad esempio le mandorle che danno una spinta al metabolismo, o le noci, fonti di importanti grassi sani e ricche di proteine. In questi casi però attenzione alle quantità: 1/4 di una tazza di frutta secca al giorno è più che sufficiente.



La vitamina B12

La vitamina B12.     (  The vitamin B12 )


La vitamina B12 , nell'ambito della dieta vegana è un argomento molto controverso, e a riguardo ci sono posizioni opposte. 
Vediamo innanzitutto cos'è la B12.
La vitamina B12 (o cobalamina) è una vitamina essenziale (cioè che il nostro organismo non è in grado di produrre) solubile in acqua, che si trova comunemente in una varietà di alimenti come pesce, crostacei, carne e prodotti caseari. La vitamina B12 aiuta a mantenere sane le cellule nervose ed i globuli rossi ed è necessaria anche per sintetizzare il DNA, il materiale genetico presente in tutte le cellule. La vitamina B12 può essere sintetizzata in natura solo da batteri, funghi e alghe. È presente, seppure in piccolissime quantità, in tutti gli alimenti di origine animale per l’accumulo delle quantità sintetizzate dai batteri. Il fegato ne è particolarmente ricco. Gli alimenti vegetali non contengono vitamina B12, salvo nel caso in cui siano stati contaminati da microrganismi.
Detto ciò , sulla necessità di assumere B12 tramite integratori, per chi ha scelto una dieta vegana , il dibattito è aperto.
Tratto dal libro Simply Vegan: Quick Vegetarian Meals di Debra Wasserman, è anche la posizione sposata da Scienza Vegetariana :
La vitamina B12 è necessaria per la divisione delle cellule e la formazione del sangue. Gli alimenti di origine vegetale non contengono vitamina B12, se non quando sono contaminati da microrganismi. Per questo motivo, i vegani devono integrare la propria dieta con vitamina B12 contenuta in altre fonti. Nonostante il fabbisogno di vitamina B12 sia molto modesto - 1 milionesimo di grammo (cioè 1 microgrammo) al giorno per gli adulti- una deficienza di vitamina B12 rappresenta un serio problema, che può danneggiare irreversibilmente il sistema nervoso. I vegani previdenti includeranno quindi nella propria dieta il giusto apporto di vitamina B12. Ad ogni modo, una deficienza di vitamina B12 è veramente molto rara, anche tra i vegani da lunga data.
Normalmente, la vitamina B12 è prodotta nell'intestino tenue, insieme alla bile e ad altre secrezioni, per essere poi riassorbita, ma il processo non aumenta la scorta di B12 del nostro corpo. Poichè queste piccole quantità di vitamina B12 non vengono riassorbite, è possibile che le scorte precedentemente immagazzinate di vitamina B12 siano consumate e terminate. Il nostro organismo può comunque reimpiegare la vitamina B12 in maniera molto efficace e la sua deficienza rappresenta un'eventualità davvero rara.
I batteri presenti nel tratto intestinale producono vitamina B12. La maggior parte di essi è situata nell' intestino crasso, ma sembra che la vitamina B12 sembra non possa essere assorbita da tale parte dell'intestino

Possibili fonti di vitamina B12

Alcuni batteri presenti nel tratto intestinale producono vitamina B12 . La quantità di vitamina B12 prodotta non sembra però sufficiente a prevenirne la deficienza.
Sebbene alcuni vegani possano assorbire sufficiente vitamina B12 lavandosi le mani in maniera inadeguata, quest'abitudine non costituisce una fonte di vitamina B12 consigliabile. I vegani che in precedenza consumavano alimenti di origine animale possono aver immagazzinato scorte di vitamina B12 che non verranno esaurite prima di 20, 30 anni , o ancora oltre. Chi è vegano da molti anni, i neonati, i bambini, le partorienti e le madri che allattano necessitano di un maggior apporto di vitamina B12 e dovrebbero prestare particolare attenzione nel procurarsene a sufficienza.

Fonti vegane consigliate

Esistono diverse affidabili fonti vegane di vitamina B12. Almeno una marca di integratori, la Red Star T-6635+, è stata testata e ne è stato dimostato il contenuto di vitamina B12 in forma attiva. Questa marca viene spesso etichettata come Vegetarian Support Formula, con o senza l'aggiunta della dicitura T-6635+. E' un'affidabile fonte vegana di vitamina B12. Le Saccharomyces cerevisiae contenute negli integratori sono fermenti sviluppati in una soluzione di melassa che si presentano sotto forma di fiocchi o polvere di colore giallo. Hanno un sapore che ricorda il formaggio. Questi fermenti sono diversi dal lievito di birra o dai fermenti di torula. Possono essere utili a chi non tollera fermenti d'altro genere.
La RDA di vitamina B12 per gli adulti (che prevede un margine di sicurezza) è pari a 2 microgrammi al giorno. Due microgrammi di vitamina B12 sono contenuti in 1 cucchiaino dell'integratore Red Star T-6635+ in polvere o in 1-1/2 cucchiaino, se in fiocchi, o in 2 cucchiaini abbondanti, se in granuli. Parecchie ricette presenti in questo libro contengono questi ingredienti.
Un'altra fonte di vitamina B12 sono i cereali fortificati. Ad esempio, i cereali Grape-Nuts contengono vitamina B12 e 1/2 tazza di Grape-Nuts o 1-1/8 tazza di Grape-Nuts Flakes contengono 2 microgrammi di vitamina B12. Raccomandiamo di leggere l'etichetta dei vostri cereali preferiti, perché diverse marche non includono la vitamina B12 tra gli ingredienti.
Sia il latte di soia che diversi i sostituti della carne (fatti con glutine di frumento o germogli di soia per ricordare la carne, il pollo o il pesce) che alcuni integratori, possono essere fortificati con vitamina B12 (attenzione all'etichetta: non tutte le marche ne contengono). Parecchi supplementi di vitamina B 12 non contengono ingredienti di origine animale.
I vegani che scelgono di integrare la dieta con supplementi di B12, dovrebbero consumarne diverse volte alla settimana, sia che adottino un singolo integratore, sia che optino per la forma multivitaminica. Nonostante gli integratori possano contenere dosi di B12 molto superiori a quelle indispensabili, quando l'apporto di vitamina B12 è alto, sembra che se ne assorba meno. Ciò significa che, per soddisfare le nostre necessità, dovremo prendere questa vitamina più volte alla settimana.
Il tempeh, il miso e alcune alghe spesso vengono indicate come "ad alto contenuto di vitamina B12". In realtà, questi prodotti non sono fonti affidabili per questa vitamina, perché la quantità presente varia a seconda del tipo di processo al quale è stato sottoposto l'alimento . La metodologia standard per misurare la quantità di vitamina B12 presente in un cibo rileva sia le forme attive che quelle inattive della vitamina. La forma inattiva (chiamata anche "analoga") può interferire con il normale assorbimento e la metabolizzazione della vitamina B12 . I cibi fermentati e i vegetali marini contengono più fonti di B12 inattive che attive.
La vitamina B12 sembra sia presente anche nelle piante di coltivazione organica, ma in quantità estremamente ridotte. Secondo uno studio, bisognerebbe ingerire più di 23 tazze di spinaci organici, per soddisfare la RDA di vitamina B12 di un adulto. uesta non può essere quindi considerata una fonte di B12 sufficiente, perche' la quantita' presente varia ampiamente a seconda del tipo di pianta e di terreno nel quale è stata coltivata. Inoltre, le piante possono assorbire dal terreno delle vitamine analoghe alla B12, e la presenza di vitamine analoghe può interferire col contenuto di B12, o con la sua utilità per il consumo umano.

Totalmente opposta è la posizione di Valdo Vaccaro  [ Direzione Tecnica AVA - Roma 

(Associazione Vegetariana Animalista) Direzione Tecnica ABIN - Bergamo

(Associazione Bergamasca Igiene Naturale) ]

Tratto dal suo blog http://valdovaccaro.blogspot.it


GLI INTEGRATORI SONO QUANTO DI PEGGIO ESISTA SUL MERCATO


I ricercatori hanno anche provato l’inutilità e spesso addirittura la tossicità degli integratori alimentari presi al posto degli alimenti. Così definiti in etichetta per permettere ai produttori di aggirare la legge, che vuole per i farmaci una lunga sperimentazione scientifica. Fanno più male che bene, e decine di studi li sconsigliano. Famosa la ricerca in cui il gruppo delle donne a cui era stato dato come integratore il beta-carotene aveva più tumori. L’ultimo studio della serie, una mega-analisi danese, è stata citata in aprile 2013 sul blog Alimentazione Naturale.
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SULLA B12 ESISTE UNA VALANGA DI SPAZZATURA CULTURALE E DI SPECULAZIONE


Tornando però allo specifico argomento della B12, si citano spesso ricerche dai toni terroristici e catastrofici, tipo gli studi di Elmadfa e Singer che parlano di manifestazioni cliniche neurologiche come l'anemia perniciosa e l'iper-omocisteinemia, addossandole disinvoltamente alla popolazione vegana. Ricerche sponsorizzate da Big Pharma e mirate a rendere la gente dubbiosa, incerta e B12-dipendente. Ribadisco allora qualche punto-chiave della mia tesina "La religione tarocca e mistificante della B12", del 28/12/08. Leggere anche "Torpore, spossatezza, sonnolenza e cura globale", del 13/11/12.
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IL TERRORISMO DELLA NDC (NATIONAL DAIRY COUNCIL)


Dire che la B12 deve essere garantita per le partorienti e durante l’allattamento, per i neonati e durante i primi anni di vita, è terrorismo puro e tipico della NDC americana (National Dairy Council). L’umanità ha sempre fatto bambini senza troppi problemi. E i bimbi migliori nascevano in epoche vegetariane, come nell’antica Grecia e nell’antica Roma, quando i guerrieri di Sparta, gli atleti di Olimpia e i Legionari Romani vivevano di frutta e verdura, di uvetta, datteri e fichi secchi, e di grani abbrustoliti, e nessuno sapeva cosa fosse la B12 e tantomeno cosa fossero le supplementazioni. Le ricerche odierne di Campbell con The China Study hanno ricoperto di ridicolo questa spazzatura culturale.
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L'ESEMPIO DEL DR JOEL FUHRMAN, ALTRO BIDODICISTA NATO E CRESCIUTO STORTO


A sbagliare non sono solo gli pseudo-vegetariani e i dilettanti della ricerca, ma anche quelli che non dovrebbero cadere nei tranelli della FDA. Lo stesso Joel Fuhrmam, della ANHS sheltoniana, che ho conosciuto di persona a Baltimora, scriveva infatti sulla rivista Health Science dell’Agosto 93, in risposta al lettore messicano John Erwin. "Se il tuo medico ti ha prescritto B12, non è necessario che tu la prenda. Ci sono medici i quali credono che tutti i vegetariani abbiano bisogno di supplementarsi con la B12, ma questa idea non è suffragata dalla letteratura medica. Comunque, è consigliabile controllare i livelli B12 ogni 3 o 5 anni. Se sei tra quelli il cui livello è basso, come per esempio 150 pg/ml (picogrammi, cioè biliardesimi di grammo, per millilitro di sangue), l’uso di una supplementazione potrebbe essere raccomandato. La stragrande maggioranza dei vegetariani ha comunque livelli normali di B12".
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CASI ECLATANTI DI ANEMIA PERNICIOSA


Se uno fa il vegan assoluto, ma senza masticare per bene la buccia della frutta, senza mangiare verdure crude in abbondanza, senza mangiare una scaglia di grana o di mozzarella nella pizza o nel panino, allora può anche darsi una controllata ogni 3 o 5 anni, non fosse altro che per stare tranquillo con la mente. Ma le supplementazioni di B12 non sono affatto raccomandate. Solo se i livelli sono veramente bassi, e se nel contempo ci sono sintomi di danni neurologici o di anemia perniciosa, allora si potrà dare come emergenza straordinaria delle pasticche sottolingua o delle iniezioni di B12. Il tutto a scopo stimolante e non certo rimediale
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L'ANEMIA PERNICIOSA COLPISCE MOLTO DI PIÙ LA CONTROPARTE ONNIVORA


In conclusione, l'anemia perniciosa e i fenomeni neurologici paventati per i vegani sono ipotesi forzate e prive di riscontro nella realtà. Al di là dei valori tabellari B12 ai minimi termini, è rarissimo trovare vegani sofferenti di anemia, visto che il loro stato di maggiore pulizia interna consente migliore utilizzo delle varie vitamine inclusa la B12. Chi soffre di questi problemi è al contrario la controparte onnivora-carnivora che rivela alte percentuali di anemia perniciosa, nonostante i suoi alti e sbilanciati livelli di B12.